Da oggi "Radice di due" è esposto alla Libreria Italiana di Zurigo:
http://www.libreriaitaliana.ch/
Consiglio di andare anche a chi non sia interessato al mio libro. Chiacchierare con la proprietaria è di per sé un piacere.
giovedì 18 luglio 2013
venerdì 5 luglio 2013
Un pezzetto del primo capitolo
La Sala Professori è per gli studenti il
mistero dove si nasconde il Potere. Il luogo dove insospettabili cassetti
contengono i risultati dei compiti in classe, la condanna a morte o l’amnistia,
il posto dove i predatori si scambiano opinioni e consigli su come essere più efficaci
nella loro scientifica bastardaggine, sui vari modi esistenti di infliggere
dolore nel corpo ormai inerme della vittima. Gli studenti ci passano davanti
con riverenza, gettando rapide e fugaci occhiate nel tentativo di scoprire
segreti reconditi o studiare l’umore dell’interrogante di turno. Spesso vanno a
passo spedito, quasi con la paura che un drago possa uscirne per mangiarli
vivi.
Nella realtà la Sala Professori è un
condensato di sfiga plurima e recidiva, dove emarginati sociali resistono ognuno a proprio modo all’inevitabile
sconfitta delle proprie speranze e dei propri consunti ideali. Il mondo sta
prendendo a tutta velocità una direzione e loro – molto più lentamente – quella
opposta. I professori entrano in Sala Professori quasi fosse una specie di
trincea. Un posto in cui non solo non ci sono studenti, né figli, né mariti, né
televisioni, ma soprattutto un luogo dove ci si ritrova con i propri simili,
come i sopravvissuti ad un naufragio su una scialuppa di salvataggio, o i frati
in un convento di montagna. La Sala Professori è il luogo dove i tavoli
consunti e gli armadi che si chiudono male ascoltano pazientemente da decenni
le medesime conversazioni.
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